In Italia la legislazione che regolamenta in modo preciso tutto ciò che ruota attorno al concetto di Tutela Ambientale è relativamente nuova. Solo nel 2001 sono nate le prime leggi, entrate poi a far parte di quello che oggi è chiamato Codice Ambientale. Oltre a questo il settore della Tutela ambientale è poi regolamentato anche dalla normativa generale, soprattutto per quanto riguarda questioni correlate alla tutela del territorio. Si deve poi considerare anche che nel nostro Paese sono validi anche alcuni regolamenti a livello Comunitario e regionale, soprattutto per quanto riguarda le Regioni a statuto speciale.
Il consulente legale ambientale
In una tale situazione, in cui il corpus di leggi che regolamentano la tutela ambientale è tanto ampio e variegato, è nata negli ultimi anni una nuova figura professionale: il consulente legale ambientale. Costui opera soprattutto a livello aziendale, o anche in collaborazione con la Pubblica Amministrazione. Se infatti anche il singolo privato cittadino può trovarsi a dare vita ad un illecito dal punto di vista ambientale, è chiaro che chi ha maggiore interesse ad evitare questa problematica sono le aziende. Anche perché sono molteplici le situazioni in cui un’impresa si può trovare, per semplice ignoranza dei regolamenti, ad attuare un illecito ambientale, contravvenendo ad uno dei regolamenti del cosiddetto Codice Ambientale. Si pensi ad esempio al trattamento dei rifiuti derivanti dalle attività produttive aziendali, all’utilizzo del suolo o allo scarico di fumi nell’aria. Queste sono tutte attività fortemente regolamentate oggi in Italia, per le quali è importante avere le idee chiare sin dalla prima attivazione di un impianto produttivo, o addirittura dalle fasi di individuazione del luogo in cui avviare un’impresa.
Il regolamento REACH
Tra le “novità” del Codice Ambientale possiamo comprendere anche la costituzione del regolamento reach. Si tratta di un acronimo che sta per registrazione, valutazione, autorizzazione e restrizione che riguarda l’utilizzo, l’acquisto, la produzione e lo stoccaggio delle sostanze chimiche. In particolare tale regolamento prevede che chiunque si occupi di sostanze chimiche abbia l’obbligo di registrarne la movimentazione, nel caso in cui superi la quantità totale di 1 tonnellata all’anno. Le sostanze chimiche oggi utilizzate o prodotto all’interno della comunità europea sono sottoposte a verifiche o controlli, al termine dei quali possono essere assoggettate ad un regime di autorizzazione all’utilizzo, o anche bandite dalla Comunità Europea. Ogni azienda che produce, importa o utilizza sostanze chimiche deve essere a conoscenza del regolamento REACH, in ordine alla corretta gestione delle sostanze stesse.
Come opera il consulente legale ambientale
L’esempio del regolamento REACH è ideale per capire come opera il consulente legale ambientale all’interno di un’azienda italiana. Il primo passo riguarda, in alcuni casi, una verifica dello status quo, per valutare se e quanto sia necessario modificare processi o realtà produttive che all’atto pratico contravvengono alle vigenti leggi in ambito ambientale. In seguito il consulente potrà anche intervenire nel caso in cui siano necessarie autorizzazioni o permessi, oppure nelle compravendite di terreni, impianti produttivi o altri tipi di strutture. In tutte queste situazioni è infatti possibile che l’ignoranza della normativa vigente porti a illeciti non voluti.