Finalmente qualcosa si muove sul fronte anti–sprechi, con la formulazione di una nuova politica che possa contenere la cattiva abitudine di non conservare gli avanzi, e non solo in ambito consumatore. Ma quali sono queste novità, che presto dovrebbero collimare all’interno di uno specifico intervento normativo?
Iniziamo con il ricordare la previsione secondo cui imprese, bar, ristoranti, supermarket, agriturismi potranno regalare le «eccedenze» alimentari alle onlus, affinché le diano agli indigenti, e fare una dichiarazione consuntiva, a fine mese, con la tracciabilità dei prodotti. Quanto non idoneo al consumo umano potrà essere destinato agli animali, al fine di ottimizzare le inefficienze.
Un’altra manovra sarà legato al recupero delle etichette sbagliate: cibi e medicine con irregolarità veniali di etichettatura (non riconducibili alla data di scadenza, o alle sostanze contenute, né in grado di causare allergie e intolleranze), potranno esser ceduti agli enti caritatevoli.
Tornando al cibo, il governo desidera fornire il giusto sprint alla «doggy bag»: pertanto, un Fondo da un milione del ministero dell’ambiente spingerà i ristoratori all’uso di contenitori «a portar via («take away») per i clienti, affinché l’abitudine di uscire dal locale con la «doggy bag» per gli avanzi si espanda anche in Italia.
Infine, qualche novità potrebbe arrivare sul fronte fiscale e tributario: i comuni avranno la facoltà di applicare «un coefficiente di riduzione della tariffa sui rifi uti» (la Tari) agli esercizi che offriranno alimenti a chi ne ha bisogno.
E voi che ne pensate di queste novità?