La compagnia utility A2A ha evidenziato dei risultati in sostanziale crescita nel corso dei primi nove mesi dell’anno, con i ricavi che sono aumentati a 4,26 miliardi di euro (+22 per cento) e l’EBITDA a 888 milioni di euro (+1,8 per cento), mentre di contro l’utile netto è risultato in calo del 30 per cento a 226 milioni di euro. Su tale ultimo dato, tuttavia, è notevole il peso delle partite straordinarie, tra cui 93 milioni di euro per l’esercizio della put option sulla società montenegrina EPCG.
Per quanto concerne il futuro, anche sulla base delle evolute condizioni favorevoli nel mercato energetico di riferimento, il top management della società ha scelto di incrementare le proprie ambizioni sull’EBITDA di fine anno da 1,165 – 1,185 miliardi di euro a 1,2 miliardi di euro, e ha altresì mostrato un certo ottimismo sul 2018.
In tal proposito, l’amministratore delegato Camerano ha dichiarato che per il 2018 l’outlook è sicuramente favorevole per la generazione elettrica con uno scenario di prezzi sostenuto, migliore di quanto fosse stato previsto nel piano, e i volumi di vendita saranno nettamente superiori al 2017, sia per il termoelettrico sia per l’idroelettrico.
Per quanto poi concerne il tema legato al consolidamento del settore, il top management ha affermato che il progetto “Multiutility della Lombardia”, che prevede in una serie di fasi le operazioni di aggregazione tra A2A, Acsm Agam (Monza e Como), AEVV (Valtellina e Valchiavenna), ASPEM Varese e Lario Reti Holding (Lecco), possa ritenersi finalizzato entro qualche mese.