Ogni anno ING Bank si occupa di stilare un indice di benessere finanziario, chiamato in gergo IBF. I dati raccolti dall’istituto nella primavera del 2015 rivelano un trend ancora positivo, poiché il comfort finanziario complessivo percepito dalle famiglie italiane si è attestato a 42,5 punti. La crescita è cresciuta dello 0.3% rispetto ai dati raccolti nello scorso autunno e dello 0.8% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Ma su che dati si basa questo indice del benessere?
L’indice principalmente è calcolato su sei ‘dimensioni’ della finanza personale che interessano le famiglie, quindi le bollette, il risparmio, il reddito, le spese e gli investimenti, suddivisi in investimenti a breve e a lungo termine. Ogni voce è valutata da 0 a 100, dove 100 è il massimo raggiungibile e, alla fine dei conti, viene stilata una media che viene confrontata con i dati raccolti nei periodi precedenti. Nella primavera del 2015 la media delle voci ha raggiunto i 56.7 punti, rispetto ai 55.8 dell’autunno scorso.
Tra le voci, quella che più di tutte ha subito un positivo assestamento è quella relativa al risparmio, che non interessa solamente i nuclei familiari con abbondanti risorse economiche, ma che viene vista e letta come una priorità anche dai ceti meno abbienti. Il livello non ha subìto variazioni di sorta, ma si è assestato sulle cifre registrate l’anno scorso, molto elevate anche se si considera la crisi economica del Paese. Un leggero aumento è stato invece catalogato nel campo dei mutui, che sono considerati come investimenti/debiti a lungo termine e delle carte di credito, considerate debiti e investimenti a breve termine.
Geograficamente l’area che registra un migliore aumento in termini di comfort generale è il Nord-Est del Paese, mentre il centro subisce una controtendenza diminuendo i livelli di comfort registrati. La fascia di popolazione che ‘movimenta’ in modo maggiore il flusso è quella che va dai 45 ai 55 anni e questo dato si rivela piuttosto comprensibile, visto che in questa fascia di età si presuppone che i livelli lavorativi siano buoni, con stipendi rapportati all’esperienza e alla carriera. Questa fascia di età è quella dove maggiori investimenti vengono effettuati, anche a causa del blocco di accesso al credito registrato nelle fasce di popolazione più giovane. In definitiva, si tratta di un’analisi completa e molto significativa, che fotografa il paese dal punto di vista di un benessere stimato su dati reali e di natura tangibile.