Secondo quanto affermano le ultime informazioni statistiche diramate dall’Istat, in Italia le vendite al dettaglio in valore sono calate di un decimo di punto percentuale nel corso del mese di aprile dopo essere rimaste invariate a marzo. Stano al dettaglio diramato, la flessione sembra essere dovuta principalmente ai prodotti non alimentari.
Ad ogni modo, si osservi come la variazione tendenziale sia migliorata in misura significativa a +1,2 per cento contro la flessione di -0,5 per cento rilevata nel corso dell’ultimo mese, sostenuta dagli alimentari e dalla grande distribuzione. Le vendite in volume sono invece risultate ferme nel mese e poco più che stagnanti sull’anno (0,3 per cento su base annua).
Per quanto attiene l’analisi per gruppi di prodotti, gli unici a mostrare un progresso apprezzabile delle vendite su base annua (in valore) sono i giochi, i giocattoli, i prodotti sportivi e quelli da campeggio, in progressione dell’1,4 per cento, oltre alla categoria residuale degli altri prodotti (gioiellerie, orologerie). Di contro, emerge come i cali più marcati siano quelli rilevati per la cartoleria, per i libri, per i giornali e per le riviste (-3,4 per cento) oltre ai prodotti farmaceutici (-2,7 per cento).
I dati diffusi nel corso dell’ultimo mese confermano come le vendite al dettaglio siano in rotta per un calo di -0,2 per cento trimestre su trimestre in valore (-0,1 per cento trimestre su trimestre in volume) nel trimestre corrente, dopo gli incrementi precedenti (+0,7 per cento in valore e +0,2 per cento in volume). Una base che sembra supportare gli analisti nel ritenere che i consumi di contabilità nazionale possano decelerare dopo l’aumento di +0,5 per cento trimestre su trimestre visto a inizio anno.
Vediamo se dalla prossima rilevazione vi saranno già dei segnali in tal senso.