Chi è interessato a conoscere le regole da rispettare in Italia per il gioco d’azzardo deve sapere che non esiste una normativa comunitaria ad hoc a proposito di questo tema, anche se si può fare riferimento a una risoluzione risalente al 2013 in cui il Parlamento Europeo considera come legittimi gli interventi che i vari Paesi della Ue hanno messo a punto per la tutela dei giocatori, anche nel caso in cui tali interventi vadano a compromettere parzialmente la libera prestazione dei servizi e la libertà di stabilimento, che pure rientrano tra i principi fondamentali dell’ordinamento comunitario. Ciò è dovuto all’intenzione di contrastare la criminalità organizzata da un lato e di combattere gli effetti negativi che la notevole diffusione del gioco d’azzardo può generare sia a livello sociale che per la salute delle persone: è per questo motivo che vengono predisposte campagne di sensibilizzazione rivolte ai cittadini e di monitoraggio di questo fenomeno.
La Commissione Europea, inoltre, nel 2014 si è espressa sull’argomento attraverso una raccomandazione relativa in modo particolare al gioco d’azzaro online, nella quale sono stati delineati i principi che devono essere osservati dai vari Stati per la tutela dei consumatori, con un occhio di riguardo in particolare rispetto ai soggetti più deboli, come per esempio i minori. In tale ottica, viene ritenuto indispensabile mettere a disposizione dei giocatori informazioni relative ai pericoli a cui possono andare incontro, ma anche vietare il gioco online ai minorenni e progettare campagne di pubblicità responsabile.
Non solo: la stessa raccomandazione prevede di creare dei conti di gioco che permettano di conoscere l’identità e l’età dei giocatori, oltre a stabilire un limite di spesa giornaliero che non può essere oltrepassato. Tra le direttive incluse, anche quella che chiama in causa la realizzazione di una linea telefonica finalizzata a garantire ai giocatori assistenza.
Per quel che riguarda Tokens, slot e bingo in Italia, gli interventi legislativi del Parlamento sulla materia sono molteplici, tutti orientati nella lotta alla ludopatia e con lo scopo di tutelare la sicurezza e l’ordine pubblico. La regolamentazione nazionale differenzia i giochi consentiti da quelli che sono vietati, ma anche per i primi è necessario richiedere una concessione o una specifica autorizzazione. Il riferimento normativo originale è rappresentato dal testo unico del 1931 relativo alla pubblica sicurezza, le cui disposizioni – ovviamente – sono state aggiornate nel tempo, tra l’altro attraverso il decreto legge n. 98 del 2011 e la legge n. 266 del 2005.