Negli Stati Uniti sono stati aggiornati i trend della bilancia commerciale del Paese nordamericano. In particolare, il deficit della bilancia commerciale aggiornata alla fine del mese di gennaio è cresciuta a quota -48,5 miliardi di dollari, per un livello che è il massimo da marzo 2012 a questa parte, e rispetto a -44,3 miliardi di dollari di dicembre.
Per quanto riguarda le determinanti di questo andamento, sottolineiamo come almeno in parte l’aumento del gap sembra essere riconducibile alle distorsioni legate alla data del capodanno cinese.
Ricordiamo inoltre come al netto della componente rappresentata dal petrolio, il deficit si allarga di 2,8 miliardi di dollari e che le esportazioni sono cresciute di 0,6 per cento mese su mese, per il secondo aumento consecutivo, mentre le importazioni accelerano di 2,3 per cento mese su mese e sono in rialzo per il quarto mese consecutivo. Una parte del balzo delle importazioni, come già accennato, è molto probabilmente riconducibile al capodanno cinese e, dunque, tale incremento dovrebbe poi essere controbilanciato da una correzione nel corso del mese di febbraio.
Sempre dall’ultimo aggiornamento statistico rileviamo come in termini reali il deficit sia cresciuto di 3,3 miliardi di dollari rispetto a dicembre. Infine, secondo quanto ricordano gli osservatori di mercato, è probabile che la stima di una normalizzazione degli scambi con la Cina nel resto del trimestre implica che probabilmente il contributo negativo delle esportazioni nette alla crescita del prima trimestre sarà molto più contenuto rispetto a quanto emergerebbe dal solo dato di gennaio.
Vedremo dunque, nel corso del prossimo periodo di monitoraggio, quali saranno i risultati che sarà possibile rilevare per la bilancia commerciale a stelle e strisce.