A tutti nella vita capita prima o poi di subire una lesione muscolare. Per chi pratica sport sono all’ordine del giorno. I dati dicono che il 25-30% degli infortuni sportivi sono rappresentati da contratture, stiramenti o strappi, cioè lesioni delle fibre muscolari.
Facciamo prima di tutto una distinzione:
Per definizione: “la contrattura si verifica quando il tessuto muscolare viene sollecitato oltre il suo limite di sopportazione fisiologico,” dando luogo in questo modo ad una contrazione involontaria. In questa circostanza le fibre muscolari non si rompono, ma si verifica un’alterata capacità contrattile.
Le contratture corrispondono quindi a contrazioni involontarie e sono accompagnate da una sorta di rigidità. Sono dolorose e il dolore aumenta durante il movimento. In questo caso si è portati a rallentare o smettere l’attività. Le cause possono essere nella poca preparazione fisica rispetto ad uno sforzo o alla mancanza di riscaldamento preliminare.
Ci sono poi delle contratture dovute alla cattiva coordinazione o meglio squilibri posturali. Questa non è da considerarsi una lesione ma piuttosto un’alterazione del tono muscolare. Nei casi più gravi può essere diagnosticata con ecografia o risonanza magnetica.
Nello stiramento, invece, il muscolo si allunga in modo eccessivo. Sono quindi le fibre che si “sfaldano” ed alcune possono rompersi fino a diventare un vero “strappo muscolare”. La differenza tra i due può essere minima e solo l’ecografia può definirla con certezza. In questo caso il dolore è ben localizzato ma spesso e proprio per questo alcuni continuano l’attività arrivando allo strappo che invece causa un dolore molto forte.
Il massaggio muscolare sportivo per prevenire contratture e stiramenti
C’è una tecnica di massaggio, modo importata dagli Stati Uniti d’America, che se fatta con regolarità previene in maniera importante entrambe le lesioni. Si tratta di un massaggio neuromuscolare che lavora sul tessuto elastico agendo al contempo sul fronte muscolare e nervoso.
Si tratta del massaggio miofasciale, proposto dalle migliori scuole massaggio e da quelle strutture che offrono corsi per massaggiatore sportivo.
“Mio” deriva da muscolo e “fasciale” da fascia, da qui ben si capisce che si tratta di una tecnica di terapia manuale. Questa tecnica non va a lavorare sui muscoli, ma tra di essi, ovvero sulla fascia che li ricopre. La tecnica trae origina dall’osteopatia e riprende il concetto che muscolo fascia ossa lavorano assieme e se non ben lubrificati incorrono in lesioni o patologie.
Il massaggiatore professionista esercitata una pressione molto energica indirizzata alle fasce muscolari interessate, rendendo i muscoli più elastici. Ne risultano fasce più “lubrificate” in quanto
il massaggio svolge un’azione mirata sul liquido interstiziale. Agisce quindi liberando da tensioni, ristagni e stasi la parte di tessuto connettivo (fascia) che riveste il muscolo facendo sì che il muscolo scorra liberamente nella sua guaina di contenzione.
L’utilità di questa azione è magnificata soprattutto nel gesto sportivo; il “motore” muscolare, essendo ben oliato, darà il massimo in termini di performance sportiva ed eviterà traumi muscolari.
Ecco perché il massaggio miofasciale è particolarmente indicato per gli atleti. Grazie all’azione profonda che esercita il professionista il benessere è immediato: si sente una sorta di leggerezza e fluidità. I movimenti sembrano più liberi.