I sintomi più comuni della malattia di Crohn, una fastidiosa condizione di infiammazione del tratto gastrointestinale, sono il dolore addominale e la diarrea. Altri segni di infiammazione sono spesso presenti, e tra questi rientrano la febbre. Poiché i sintomi possono essere aggravati dal cibo, l’assunzione di cibo è tendenzialmente ridotta, e questo porta alla perdita di peso e, meno comunemente, a carenze nutrizionali. La lenta e continua perdita di sangue nell’intestino, che potrebbe non essere nemmeno riconoscibile nelle feci, può portare all’anemia da carenza di ferro.
Detto ciò, sono state riscontrate diverse complicazioni della malattia di Crohn, tra cui carenze nutrizionali, perdita di peso, anemia, ritardo di crescita e di pubertà. Altre complicazioni più gravi menzionate in precedenza sono quelle legate al restringimento dell’intestino dovuto a cicatrici e alla formazione di fistole. Il sanguinamento intestinale massiccio e la perforazione sono invece molto rare.
Si tenga comunque conto che ci sono anche delle manifestazioni extraintestinali della malattia di Crohn, alcune delle quali possono essere debilitanti. Tali includono artrite, infiammazione dell’occhio che può compromettere la vista, malattie della pelle che variano da lievi (eritema nodosum) a gravi (pioderma gangrenosum), calcoli biliari, e la perdita delle ossa a causa di carenze nutrizionali. Si ritiene che la maggior parte di queste manifestazioni siano dovute a infiammazioni che si verificano all’esterno dell’intestino.
Per quanto poi attiene la diagnosi, anche se la malattia di Crohn di solito non è difficile da diagnosticare, l’ampia variazione nella gravità dei sintomi – da lievi a molto seri- e la natura aspecifica dei sintomi che imitano altre malattie infiammatorie intestinali (per esempio, diverticolite), a volte rende difficile arrivare ad una diagnosi.
Il modello dei sintomi e la storia familiare della malattia di Crohn sono molto importanti nella diagnosi. Spesso, altre malattie infiammatorie intestinali più comuni devono essere escluse come, ad esempio, infezioni batteriche e parassitarie intestinali. Inoltre, spesso possono essere esaminate le feci per poter individuare segni di infiammazione come la presenza di sangue o globuli bianchi. La febbre e un’elevata conta dei globuli bianchi nel sangue può suggerire un’infiammazione da qualche parte del corpo.
Infine, l’intestino infiammato potrebbe essere oggetto di visualizzazione con una radiografia, o con una colonscopia con l’esame dell’ileo terminale (che di solito è coinvolto nella malattia di Crohn).