Intercettare i disturbi alimentari non è sempre facile, ma esistono alcuni segnali, a volte insospettabili, che possono aiutarci. Per esempio, le persone che hanno privato il loro corpo di nutrizione adeguata per lunghi periodi di tempo spesso sviluppano peli del corpo morbidi e lanuginosi, quasi come se fosse un sottile strato di pelliccia sulle braccia e su altre parti. Si tratta di una evoluzione, un adattamento fisico al peso basso e alla perdita di grasso corporeo, tipico in alcune persone con anoressia. Insomma, è un sintomo di fame e un tentativo del nostro corpo di tenersi al caldo in assenza di grassi corporei.
Ancora, anche se le persone anoressiche possono rifiutarsi di farlo per se stesse, spesso sono ansiose di vedere gli altri mangiare, arrivando a volte a preparare pasti elaborati per amici e familiari. Si tratta di una forma psicologica che consiste nel “mangiare attraverso altri”. Un comportamento simile è stato osservato nel famoso Minnesota Starving Experiment, condotto a metà degli anni Quaranta. I volontari partecipanti erano semi-affamati e hanno perso più del 25% del loro peso corporeo. Diventarono a quel punto ossessionati dal cibo e dal mangiare, tanto che molti di coloro diventarono collezionisti di libri di cucina e di ricette.
Altro sintomo è rappresentato dalla pelle secca. La pelle secca e vellutata, derivante dalla disidratazione, a volte segnala anoressia o bulimia in corso. La pelle secca non è l’unico segno di disidratazione nelle persone con disturbi alimentari. Possono verificarsi anche secchezza delle fauci, guance affossate e gravi squilibri elettrolitici. Un altro cambiamento di pelle che è un segno rivelatore di bulimia è la comparsa dei calli sulle nocche.
Infine, concludiamo con la sensazione di freddo. A causa della malnutrizione e del basso contenuto di grassi corporei, la sensazione di freddo è un sintomo più spesso associato all’anoressia che alla bulimia o al disturbo da abbuffate. Spesso le persone lamentano di sentire freddo e indossano maglioni e altri indumenti pesanti anche in condizioni di clima mite. Ricordiamo d’altronde che il grasso corporeo immagazzina energia e aiuta il corpo a resistere al freddo. Le persone con troppo poco grasso corporeo possono dunque difficoltà a mantenere la loro temperatura corporea, e in alcuni casi possono anche sviluppare ipotermia.