L’ansia autunnale è un aumento annuale dell’ansia che alcune persone iniziano a provare durante i mesi autunnali e, dunque, proprio durante le settimane che si stanno maggiormente avvicinando nel nostro calendario. Ma per quale motivo?
In realtà, gli esperti dicono che alcune cause di questa ansia possono essere dovute all’inizio di un nuovo anno scolastico, allo stress incombente della stagione delle vacanze, o al possibile rimpianto per non aver raggiunto gli obiettivi desiderati durante l’estate. Insomma, una serie di diverse determinanti che spesso si accompagnano al non fronteggiare queste variazioni con i giusti “rimedi”, come i cambiamenti nella dieta, l’esercizio fisico quotidiano e l’aumento dell’esposizione alla luce del giorno, pratici modi per ridurre al minimo gli effetti dell’ansia autunnale.
Insomma, al fine di poter definire questa condizione, invero molto più diffusa di quanto si possa immaginare, si può condividere che l’ansia autunnale è la tendenza delle persone a soffrire di ansia e di scarso umore positivo durante i mesi autunnali, con un quadro di sintomi e di riflessi che può evidentemente essere molto vario.
A differenza di altre ansie, peraltro, spesso non c’è un ovvio motivo scatenante esterno, e tende a ripetersi ogni anno, per poi svanire con l’avvicinarsi per la primavera. Molte persone non si rendono conto di quanto sia comune l’ansia in autunno, e potrebbero dunque non riconoscerla, imputando questa condizione ad altre cause. Tuttavia, se il paziente si rende conto che questa condizione si verifica ogni anno, allora il modello diventerà più ovvio, e si potranno prendere misure per prevenirlo.
In linea di massima, verifica pertanto se durante l’avvicinarsi dell’autunno e nell’autunno, si verificano dei tipici sintomi dell’ansia autunnale, come umore basso e depressione, ansia e preoccupazione eccessiva, irritabilità, letargia, sonnolenza e fatica, perdita di interesse per le attività quotidiane.
Si tenga anche conto che una delle cause è la riduzione della luce solare, che porta al calo dei livelli di serotonina, un importante ormone che influisce sull’umore, sull’appetito e sui modelli di sonno. C’è anche un aumento dell’ormone melatonina, che tende a farci sentire addormentati e depressi. Anche la minore vitamina D è un altro effetto derivante dall’essere esposti a minore luce solare. La mancanza di tali elementi è stata anche ricollegata alla depressione. Altri fattori includono cambiamenti comportamentali, perché man mano che il tempo si deteriora, passiamo meno tempo all’aperto e facciamo meno esercizio fisico.
Per saperne di più, ti consigliamo naturalmente di parlarne con il tuo medico di riferimento!