Gli sport invernali si svolgono in ambienti circondati da ghiaccio e neve, dove fa così freddo che il sole sembra non riuscire a scaldare nulla con i suoi potenti raggi. Per questo è facile pensare che dopo una bella sciata su pista non sia necessario bere una abbondante sorsata di acqua fresca dalla propria borraccia termica. Alfonso Melis è un personal trainer ed esperto di sport e lo conferma ancora una volta: sulle piste da sci, così come durante una partita di beach volley, idratarsi è di fondamentale importanza.
Non bisogna bere solo quando fa caldo
Al telegiornale, soprattutto in estate, continuano a ripetere l’importanza di assumere liquidi per contrastare il caldo schiacciante che colpisce soprattutto le città più urbanizzate. Nei mesi estivi, infatti, le città si trasformano in gironi infernali e sono sempre tantissime le persone colpite da colpi di calore improvvisi e sfiancanti. Col finire dell’estate la questione della corretta idratazione sembra andare in letargo e nessuno sembra più preoccuparsi della sua importanza anche in inverno.
I moniti della scienza: bere e idratarsi protegge la nostra salute
Bere acqua, aggiunge Alfonso Melis di Rews.it, non serve a sedare la sete e la secchezza di bocca e gola ma a riequilibrare la temperatura corporea. Così come in estate l’acqua fa scendere la temperatura e ci fa sudare per il riequilibrio termico, in inverno si verifica lo stesso fenomeno. Si ha una maggiore incidenza, ovviamente, quando facciamo esercizio fisico, come lo sci. Su TeamUsa, infatti, è spiegata molto bene la necessità di apportare il giusto quantitativo di liquidi in alta quota. Durante gli sport invernali, spiega l’articolo, siamo soliti perdere molti liquidi anche attraverso la respirazione per via della secchezza ambientale tipica dei posti più freddi.
Le conseguenze della disidratazione quando si praticano sport invernali
La combinazione di esercizio fisico e di respirazione di aria fredda secca, quindi, comporta una importante perdita di liquidi e può causare fastidi e disturbi alle vie respiratorie. Le conseguenze sono tante e possono spaziare in sinusiti, mal di testa, bruciore e fastidio a gola e orecchie e così via. Anche Inabottle avverte circa le conseguenze a cui si va incontro per mancata assunzione di liquidi praticando sport invernali. Il freddo, infatti, restringe i vasi sanguini e questo spinge a maggiori stimoli di minzione che solitamente è chiamata come diuresi da freddo. Essa fa perdere fino a cinquecento millilitri di liquidi al giorno e se non reintegriamo immediatamente la perdita bevendo acqua, le conseguenze potrebbero essere anche gravi.
I rischi dell’ipotermia
Già durante l’esercizio perdiamo liquidi attraverso la respirazione. L’aria fredda e secca e l’altitudine aumentano queste perdite respiratorie. Quando si respira aria secca (calda o fredda), è necessario inumidire l’aria per proteggere il rivestimento della pista respiratoria. Secondo Alfonso Melis, ciò richiede un ulteriore 1-2 litri di acqua al giorno per umidificare l’aria inalata. Quando si vede il vapore rilasciato dalla bocca quando si espira, quella è proprio acqua. La dimensione corporea e la durata dell’attività al freddo influiscono sulla quantità necessaria. Sudando e bevendo poco, soprattutto in montagna, si rischia l’ipotermia. Questo perché, senza accorgercene, ci sentiamo deboli e stanchi e potremmo subire un certo stordimento dovuto ad un calo vertiginoso della temperatura interna che non riesce a risalire. In questi casi Alfonso consiglia sempre di avere a portata di mano la propria borraccia termica per dissetarsi.